Con un Belvedere mozzafiato su cui si staglia Capri tra palme delle Canarie a diverse altezze ed una fontana di grandissimo effetto scenografico, in cui nuota una numerosa famiglia di tartarughe, il Real Bosco di Capodimonte si presenta con la sua immediata straordinarietà. Un impianto botanico di ampio respiro con 400 diverse specie vegetali, provenienti da tutto il mondo, distribuite su 134 ettari di terreno ed impiantate in due secoli di operoso impegno. E’ il più grande parco urbano d’Italia e con il Museo di Capodimonte, una reggia borbonica, pensata come casino di caccia, in competizione con le più belle dimore europee del genere, rende questo luogo un unicum che merita assolutamente di essere visitato. Confidando nel clima mite e mediterraneo del luogo, e con il prezioso coinvolgimento di valenti botanici, a partire dal Settecento vi sono state impiantate molte specie rare ed esotiche, tra le quali canfora e camelie provenienti dall’Asia, magnolie e taxodi importati delle Americhe ed eucalipti australiani. Accanto a tassi, cipressi, e pini, vi sono uno splendido Cedro del Libano ed una Melaleuca, pianta piuttosto rara, impropriamente detta “albero della carta”. Per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico il Bosco di Capodimonte è stato nominato nel 2014 Parco più bello d’Italia. E nel 2017 il suo direttore Sylvain Bellenger, un colto e raffinato francese con la passione per Napoli, è stato insignito del Premio GreenCare 2017 per l’impegno profuso nella cura e valorizzazione di questo magnifico giardino storico. L’architetto Ferdinando Sanfelice che nel 1734 affrontò l’area intorno alla Reggia, ed anche i botanici che vi lavorarono nell’Ottocento, interpretarono l’area come divisa in quattro diverse tipologie: un giardino paesaggistico affacciato sul Golfo di Napoli; un giardino in stile anglo-cinese “arredato” con piante esotiche; un altro di impianto tardo-barocco con un disegno geometrico ed arricchito da fontane e statue; un bosco vero e proprio, destinato alla caccia, con innesti di piccole porzioni agricole con alberi da frutta, e colture di frumento per alimentare i fagiani, allevati per le battute di caccia reali. A rendere unico il sito anche la presenza della prestigiosa fabbrica manufatturiera di porcellane, attiva tra il 1744 ed il 1759, ed una Chiesa dedicata al culto di San Gennaro, santo patrono di Napoli. Il Bosco è oggi un bene culturale, protetto dall’Unesco, per il suo immenso patrimonio storico, architettonico e botanico, così il Direttore Bellenger con tutto il suo staff è impegnato a valorizzarne la fruizione con un approccio nuovo: un parco di valenza sociale con servizi tesi ad accogliere qualunque tipologia di visitatore. In questo luogo, oltre a visitare le straordinarie collezioni museali, custodite nella Reggia, si può andare in biciletta, fare attività sportiva – corsa, yoga, ecc. -, giocare a calcio in campetti dedicati. Ci sono aree dedicate ai cani. A breve vi si potranno fare pic nic e perfino giocare a cricket. Ma si può già godere della bellezza naturale accomodandosi su prati e panchine, queste ultime oggetto di una campagna di crowdfunding per il loro restauro e implementazione. In estate il parco accoglie un fitto programma culturale con esibizioni di ensamble di musica classica, su un palco all’aperto nell’area del Belvedere, realizzate in collaborazione con il Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella. La veduta da Capodimonte della città di Napoli era una delle icone della pittura storica napoletana. Oggi proprio da questo Belvedere è possibile rivederla intatta, così com’era per un visitatore straniero del Grand Tour.

Benedetta de Falco

Per informazioni e orari: www.museocapodimonte.beniculturali.it

Where Naples Coast&Islands October 2017 - Cover

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