Associazione impegnata nel verde (1.000,00 euro)

Retake Napoli

Ritira il premio il presidente Eleonora D’Ermo

Consegnano il Premio Alessandra Vinciguerra ed Alessio Di Pietro 

Retake Napoli rappresenta in ambito napoletano il movimento spontaneo di cittadini che si è sviluppato negli ultimi anni in molte realtà italiane (Roma e Milano in testa) con il motto “riprendiamoci” la città, gli spazi pubblici, e con lo scopo di impegnarsi nella cura di aree pubbliche degradate per restituire loro dignità e bellezza, diffondere senso civico e di appartenenza, favorire partecipazione e cittadinanza attiva, costruire comunità. Il gruppo Retake merita un riconoscimento speciale anche per la capacità di andare oltre la spinta iniziale di opposizione al degrado e supplenza delle Istituzioni responsabili e di darsi obiettivi propositivi nei confronti del bene comune. Passare dalla denuncia all’impegno in prima persona è già un grande passo ma appartenere ad una rete nazionale, riuscire a coinvolgere in questo percorso anche scuole e altre associazioni e, soprattutto, lavorare anche con le istituzioni anziché solo contro, segna quel cambio di passo nella gestione delle nostre città che ogni giorno appare più urgente. Ed in questa prospettiva le azioni di Retake Napoli in diversi luoghi della città sono esemplari.

Arte contemporanea

Parco Termale Negombo – Ischia

Ritira il premio il proprietario Paolo Fulceri Camerini

Consegna il Premio Simonetta Zanon 

Il percorso di arte contemporanea all’interno del parco termale botanico mediterraneo Negombo è un ottimo esempio di interazione di arte e natura in un contesto straordinario che ha preso forma negli ultimi settant’anni, a partire dalla passione botanica del duca Luigi Silvestro Camerini, imprenditore e antifascista veneto, che nel 1947, dopo il confino a Ponza, ne ha avviato la costruzione.

Nel corso di un lungo e costante work in progress, la cui regia nel 1988 è stata affidata al raffinato paesaggista italiano Ermanno Casasco (allievo, tra gli altri, di Peter Walker e Russel Page), ha preso forma un luogo nel quale, grazie all’abile intervento paesaggistico, tutte le componenti sono valorizzate, dalle acque (e la funzione idrotermale), alla topografia con i terrazzamenti e le viste tra la terra ed il mare, dalle rarità botaniche volute dal Camerini alle specie mediterranee più care a Casasco, che ne ha deciso il recupero. Una scena perfetta, dunque, per l’inserimento delle opere di alcuni artisti contemporanei di fama internazionale, presenze oggi determinanti per la fisionomia del parco, che interpreta una volta ancora lo spirito del Camerini e dei suoi eredi, alla luce della cultura e delle esigenze attuali, e rappresenta un ottimo esempio di dialogo tra arte e natura.

La componente artistica – Giuseppe Maraniello (Il volo), Arnaldo Pomodoro (L’arco in cielo), Lucio Del Pezzo (Lo strale per il Negombo), Gianfranco Pardi (Sprigionamenti) – arricchisce il vocabolario di un luogo pensato per lo svago e il benessere del corpo e della mente di chi lo frequenta, benessere accresciuto dall’esperienza diretta del contatto con la bellezza degli elementi della natura e dell’arte, qui alla portata di tutti.

 

Verde privato

Giardino di Babuk – Napoli

Ritira il premio il proprietario Gennaro Oliviero

Consegna il Premio Immacolata Simioli 

Un giardino di mille metri quadrati abbandonato e segreto nel cuore di Napoli viene restituito alla fruizione dal suo proprietario Gennaro Oliviero. Ci troviamo nei pressi di via Foria, alle spalle dell’Orto Botanico di Napoli ed all’interno del palazzo fatto edificare dai Caracciolo del Sole. Il giardino è ricco di testimonianze botaniche specifiche degli antichi giardini napoletani: su tutto un bel limoneto, ma anche banani, aranci ed un antichissimo faggio con una colonia felina. Un ipogeo, con innumerevoli cavità, utilizzato come rifugio antiaereo è una sola delle storie possibili che ci offre il luogo. Archeologia, architettura, arte e botanica si fondono in una storia suggestiva ed accattivante. Il giardino ospita visite guidate, convegni, presentazioni di libri e performance teatrali. L’area verde curata e tutelata rappresenta un’occasione di crescita per il territorio. In questo senso è esaltata anche la figura del privato, quando si pone al servizio della collettività ed il giardino diviene un dono dalle qualità speciali.

 

Verde pubblico (2 premi da 2.500,00 euro ciascuno)

Istituto Comprensivo Statale Don Bosco – Verdi, Qualiano

Ritira il premio la dirigente scolastica Tiziana d’Aniello

Consegnano il Premio Giuseppe Salviati ed Alessandra Vinciguerra

Il progetto del “giardino ideale”, realizzato dai ragazzi attraverso un modello in scala 1: 100, costruito “dal vero” e con i materiali “veri” di un giardino (alberi, fiori, erba, acqua, attrezzature sportive e ludiche), rappresenta un esempio innovativo e molto interessante di educazione civica ed ambientale.

Con questa esperienza i “paesaggisti in erba” di Qualiano hanno potuto capire meglio che cosa sia uno spazio pubblico, in questo caso un parco, e quali possano essere le responsabilità di tutti nel momento in cui “pubblico” non significa più di nessuno, ma vuol dire nostro. Hanno potuto rendersi conto dell’importanza che può avere quando, grazie ad un progetto adeguato e condiviso, un’area verde viene concepita per soddisfare le aspirazioni ed i desideri dei cittadini che la vivranno, e di quanto impegno sia richiesto per ottenere e mantenere questo risultato. La vicinanza quotidiana con il giardino-modello ideale permette anche di misurarsi concretamente con il tema della cura, che richiede continuità e dedizione nel tempo, sapendo andare oltre il momento entusiasmante del progetto e della costruzione.

 

Parco Archeologico della Gaiola, Napoli – Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus

Ritira il premio il direttore Maurizio Simeone

Consegna il Premio il Presidente Emerito della Federazione Nazionale dei Cavalieri del lavoro Alfredo Diana, già Presidente di Confagricoltura, Ministro dell’Agricoltura e parlamentare europeo. 

L’area del Parco Archeologico della Gaiola, sottratta dopo un trentennio al degrado e all’abbandono, è stata restituita nel 2010 alla comunità, grazie ad un progetto di valorizzazione del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus, che rappresenta un esempio interessante e riuscito di dialogo tra architettura del paesaggio ed archeologia. La componente botanica, che ripropone nell’area della villa le associazioni, i colori ed i profumi della macchia mediterranea, partecipa al progetto culturale complessivo e contribuisce al racconto di un paesaggio dinamico ed in continua evoluzione consegnatoci dalla storia, e al riconoscimento del suo significato culturale, scientifico, didattico e divulgativo.

 

Menzione Speciale ai Giardini Pensili del Palazzo Reale di Napoli

Ritira il premio l’architetto Catello Pasinetti con il direttore di Palazzo Reale architetto Paolo Mascilli Migliorini 

Consegna il Premio Michele Pontecorvo Ricciardi 

Il restauro, realizzato con fondi europei, è un esempio virtuoso di come tre Istituzioni – il Segretariato Regionale del Mibac, nelle funzioni di stazione appaltante, il Polo Museale della Campania, cui il monumento di Palazzo Reale afferisce e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. Il progetto di restauro ha ripreso gli assetti strutturali propri del corpo di fabbrica sottostante, riproponendo quello originario e aggiornandolo. Fondamentale è stata la ricerca d’archivio, in particolare lo studio dei disegni originari di Biagio De Lellis, e, per la parte botanica e le pavimentazioni, lo studio degli inventari e delle documentazioni fotografiche d’epoca. La restituzione dell’assetto botanico è stata rilevante, ha registrato la continua sperimentazione negli anni di essenze e disposizioni formali, cosa che ha suggerito la scelta di operare proponendo un disegno nuovo, omologo alla pavimentazione, continuando con la riproposizione del disegno ottocentesco ma realizzato con piante e sistemazioni botaniche già significativamente presenti nel giardino pensile. In particolare si cita il ritorno degli agrumi e delle rose.