Lunedì 18 dicembre e giovedì 21 dicembre 2023. L’inizio dell’adozione Giardini del Molosiglio, adottati per tre anni dall’Associazione Premio GreenCare. 

Lunedì 19 febbraio 2024. Sopralluogo del professore Maurizio Fraissinet, presidente dell’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – ASOIM, per il posizionamento di mangiatoie per uccelli per sostenerli con cibo nei mesi invernali e di casette per favorire la nidificazione.

Inoltre, sempre dalla collaborazione con ASOIM, è prevista una segnaletica dedicata ad evidenziare e far conoscere la presenza delle diverse specie di uccelli che frequentano l’area verde storica.

Lunedì 27 marzo 2024. Una delle rarissime aree a disposizione dei cani nella città di Napoli è collocata ai Giardini del Molosiglio, adottati per un triennio dall’Associazione Premio GreenCare. Dal confronto con numerosi padroni e padrone di cani di diverse taglie, e’ venuta fuori l’idea di apporvi un cartello con l’indicazione di poche semplici regole da rispettare per un’armonioso godimento dell’area recintata. 

16 marzo 2024. Grazie alla collaborazione con l’Associazione Ornitologi Italia Meridionale – ASOIM – sono stati messi a punto 4 cartelli per far conoscere ai frequentatori dei Giardini del Molosiglio, l’innumerevole varietà di uccelli che vivono l’area verde delimitata dalla Stazione Marittima, Castel dell’Ovo e Palazzo Reale.  

Il professore Maurizio Fraissinet ha, inoltre, realizzato una scheda per dare approfondimenti sul tema. 

I Giardini del Molosiglio, nonostante la sua collocazione centrale nella città di Napoli, in un’area peraltro anche intensamente trafficata, si presenta ricco di biodiversità, ospitando, in particolare, diverse specie di uccelli.

I motivi per spiegare tale fenomeno sono diversi. Oltre ai fattori tipici degli ambienti urbani, quali ad esempio la temperatura media più elevata rispetto alle aree extraurbane, e la maggiore disponibilità di cibo, si aggiungono la presenza di esemplari vetusti di Leccio (Quercus ilex) e di alcuni Platani (Platanus sp.) adiacenti al giardino e dell’imponente Castel Nuovo (noto anche come Maschio Angioino) che agli occhi di un uccello appare come una parete rocciosa a picco sul mare e su di un’area a vegetazione prevalentemente mediterranea. Un altro fattore che contribuisce all’incremento della biodiversità avifaunistica, infine, è la vicinanza del mare.

Gli uccelli sono animali in grado di spostarsi facilmente e con notevole velocità. Nel giardino del Molosiglio quindi può capitare di osservare tante specie, anche inusuali per la città di Napoli. Di seguito riportiamo solo le specie più comuni e facilmente osservabili.

Le specie residenti più comuni che frequentano il giardino tutto l’anno anche per riprodursi o solo per alimentarsi, sono Gheppio (Falco tinnunculus), Falco pellegrino (Falco peregrinus), Gabbiano reale (Larus michahellis), Colombaccio (Columba palumbus), Colombo domestico (Columba livia var. domestica), Passero solitario (Monticola solitarius), Capinera (Sylvia atricapilla), Merlo (Turdus merula), Verzellino (Serinus serinus), Verdone (Chloris chloris), Passera d’Italia (Passer italiae), Taccola (Coloeus monedula), Cornacchia grigia (Corvus cornix), Ballerina bianca (Motacilla alba), Cinciarella (Cyanistes caeruleus).

Gheppio, Falco pellegrino, Gabbiano reale, Colombo domestico, Passero solitario, Passera d’Italia e Taccola sostano prevalentemente su Castel Nuovo e frequentano il giardino solo per alimentarsi.

Tre specie di Rondoni, straordinari quanto instancabili volatori, giungono in primavera, si riproducono nei fori che trovano sulle pareti di Castel Nuovo e ripartono a stagione riproduttiva conclusa. Il Rondone pallido è l’ultimo a partire (tra ottobre e novembre) perché inizia a riprodursi più tardi per evitare di andare in competizione con le altre due specie. Sono facilmente osservabili mentre sfrecciano velocemente sul giardino a caccia di insetti. Le tre specie sono: Rondone maggiore (Tachymarptis melba), Rondone comune (Apus apus) e Rondone pallido (Apus pallidus).

Il clima mite del Mediterraneo attira in inverno specie di uccelli provenienti da latitudini più settentrionali, in particolare Europa orientale e nord-orientale, ma anche da località più vicine come le zone più in quota degli Appennini. Arrivano soprattutto a settembre e ottobre e ripartono a partire dalla seconda metà di febbraio. Le specie più comuni sono: Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus), Pettirosso (Erithacus rubecula), Luì piccolo (Phylloscopus collybita), Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros), Ballerina gialla (Motacilla cinerea).

Maurizio Fraissinet, presidente ASOIM