La Pasquetta ai tempi del coronavirus assume contorni inusuali. Per tradizione una giornata dedicata alle scampagnate con merenda al sacco o ai primi contatti con il mare da spiagge e scogliere.

Se non possiamo fare la tradizionale gita fuori porta, certamente possiamo provare ad immaginare di vivere una giornata in un giardino spettacolare com’è il Real Bosco di Capodimonte.

E lo facciamo nell’area del Belvedere dove si può ammirare una vista da mozzare il fiato su Napoli, il Golfo con Capri ed il Castel Sant’Elmo. Una posizione invidiabile che domina la Città e per questo molto apprezzata da Carlo di Borbone da realizzarvi una delle sue regge.

Ma ciò che rende quest’area di grande effetto scenografico è oggi anche la Fontana del Belvedere che fu fatta collocare nella posizione attuale da Umberto I di Savoia. In origine era nella zona detta della Real fruttiera nel Giardino Torre.

I Napoletani ne hanno potuto apprezzare la bellezza per la prima volta solo molto recentemente perché la Fontana è stata oggetto di un attento restauro sostenuto da Ferrarelle Spa, socio sostenitore di Premio GreenCare.

Un intervento del valore di 150mila euro (9 mesi di lavori ad opera di Centanni Restauri), investiti nel decoro e nella bellezza per valorizzare un bene culturale di inestimabile pregio nella disponibilità di tutti i Napoletani e non solo.

“Ferrarelle continua un percorso di responsabilità sociale convinta che queste operazioni siano vincenti per esprimere la vicinanza dell’azienda al territorio ed alle persone, comunicando valore ed attenzione e rispondendo a quel principio di restituzione sociale, da sempre valore fondante della vita d’impresa della nostra famiglia”, afferma Michele Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente Ferrarelle SpA e vice presidente di Premio GreenCare.

Al centro della vasca si erge uno scoglio realizzato in pietra lavica, sul quale poggiano quattro figure marmoree. E’ tutto un inno alla natura: festoni di frutta e fiori, due delfini dalle sembianze grottesche e due divinità fluviali, sorreggono una grande conchiglia, ornata da una pigna centrale dalla quale fuoriescono zampilli d’acqua, proveniente dall’acquedotto del Serino.

L’acqua è la grande protagonista con i suoi giochi zampillanti, proposta nella sua forma “addomesticata” dall’uomo a ricordarci quanto è preziosa.

Tantissime sono state le iniziative che si sono svolte in quest’area: su tutto concerti e laboratori per bambini. Iniziative che riprenderanno con ancora più entusiasmo e vigore.