La guida Campania insolita e segreta di Maria Franchini e di Valerio Ceva Grimaldi, pubblicata da Jonglez, conduce alla scoperta dei luoghi più suggestivi ed insoliti della Regione Campania.

E tantissimi sono i giardini da scoprire o da riscoprire.

Ne abbiamo scelti due tra quelli presenti in questo avvincente viaggio tra le bellezze della nostra amata Campania.

Il giardino dei Duchi di Guevara – Villa Porfidia (Recale, Caserta)

Da un viale fiancheggiato da filari di agapanti e muri tappezzati di rose intrecciate a rami di limoni, si entra nel mondo magico dei duchi di Guevara di Bovino: un giardino all’italiana ornato di vasi di terracotta dipinti che non conosce monotonia con i suoi tanti angoli pieni di sorprese ad ogni svolta; uno stagno artificiale popolato di ninfee e papiri; un padiglione barocco; un viale lungo 75 metri detto “degli ombrellini”; il “boschetto dei lecci” che ospita una maestosa sequoia, una quercia peduncolata secolare il cui tronco misura 7 m. di diametro; un insieme di “mobili” di pietra, una grande fontana ellittica, “la fontana dell’ombrellino” che richiama il viale eponimo, e un’altra a getto. Infine, la “galleria” delle rose rampicanti impreziosita da una rarissima camelia viola e un aranceto. Fu creato alla fine del XVIII secolo dalla duchessa Maria Suarda Guevara di Bovino, dama di compagnia della regina Maria Carolina (sorella di Maria Antonietta). Disegnato in un primo momento secondo il modello “all’italiana”, il giardino fu rivisitato qualche decennio dopo.

La fotografia è di Roberto Pierucci

Villa d’Ayala Valva (Salerno)

Situato appena fuori dal centro storico di Valva (Sa), il parco di Villa d’Ayala si estende su 17 ettari. È costituito da un boschetto, due giardini all’italiana e da uno spettacolare “teatro verde” costellato di teste scolpite di “spettatori”. Il parco è poi abbellito con statue, fontane, stagni, piccoli edifici e da più grotte, di cui una chiamata il “covo dei mostri” (ospita sculture dall’aspetto terrificante), che completano questo straordinario esempio di architettura all’aria aperta del XVIII secolo.

La fotografia è di  Vito Falcone