In tutti i giardini storici che ho visitato ho potuto riflettere che i curatori-proprietari hanno fatto un investimento nel futuro molto potente. Eh, sì, perché i loro giardini sono divenuti belli con il tempo: tutto ciò che vi è stato messo a dimora, pensando ad effetti scenografici ed emozionali, oppure sfidando una varietà botanica con un forzoso cambio di clima, ha dato i suoi frutti negli anni a venire.

Ritengo che dopo l’aver messo al mondo un bambino, piantare un albero è uno degli atti più generosi che un essere umano possa compiere per proiettarsi nel futuro. Mettere al mondo alberi, piante, fiori: un atto di altruismo.

Ed infatti dobbiamo ringraziare Maria Carolina d’Austria per il Giardino Inglese della Reggia di Caserta, come pure Lady Susana Walton per La Mortella di Ischia, ed anche Axel Munte per Villa San Michele ad Anacapri. Senza dimenticare Sir Ferdinand Richard Acton per il bel giardino di Villa Pignatelli… e l’elenco potrebbe non avere più fine se pensiamo anche a tutto il verde privato…

Ci hanno donato bellezza oltre la loro vita… una bellezza che hanno immaginato per noi.

Per questo è un atto di responsabilità dovuto salvaguardare tutto questo patrimonio, soprattutto quando questo è divenuto pubblico, come nel caso della nostra Villa Comunale di Napoli.

Le varietà botaniche di pregio in Villa Comunale non si contano. Basti pensare ad un eucalipto (eucalyptus globulus) della cui bellezza ci parla anche Tiziano Fratus nel libro “I giganti silenziosi”, laddove traccia la geografia degli alberi più antichi d’Italia.

Vite longeve, se l’uomo non le attaccasse con trascuratezze di vario genere.

La nostra Villa Comunale oggi è vittima di una globale trascuratezza, anche per il tracimare-sconfinare del cantiere della Metropolitana che l’ha aggredita in almeno tre punti.

Sono impensierita per la grande vegetazione spontanea che è nata sulle aiuole, a ridosso di tante specie arboree di pregio che, assieme a spazzatura di vario genere, potrebbero diventare una miccia incendiaria che metterebbe a rischio l’intera Villa Comunale.

Mi auguro che il Comune di Napoli, con gli Assessori al ramo, si facciano carico al più presto della messa in sicurezza della Villa Comunale, cominciando dagli interventi di ordinaria manutenzione del verde, ripulendo le aiuole da sterpaglia e rifiuti.

Stiamo apprezzando molto La Repubblica Napoli – Roberto Fuccillo – per aver innescato un’attento dibattito sulla manutenzione, ordinaria e straordinaria, del nostro giardino storico.

Un giardino speciale perché tutto affacciato sul Lungomare di Napoli, rientrante a pieno titolo nel Patrimonio UNESCO, tutelato come Bene Culturale e compreso nella normativa sancita dalla Carta di Firenze (1981) che protegge i giardini storici.

Intanto la nostra Associazione, assieme a Sii Turista della tua città, ha promosso per domenica 23 settembre 2018 – ore 9.30 – una giornata di pulizia con un intervento che coinvolgerà le forze sane e vive dell’Area Metropolitana di Napoli: semplici cittadini volontari, riuniti in squadre, guidate e capitanate da botanici esperti di giardini storici.

Confidiamo che il Comune di Napoli non farà mancare in questa occasione l’aiuto dei suoi “uomini” e dei suoi mezzi.

Repubblica Napoli del 9 luglio 2018