Era il 1999 l’anno in cui per la prima volta ebbi l’occasione di battermi per la Villa Comunale di Napoli. Fu una telefonata di Mirella Barracco, presidente della Fondazione Napoli 99, ad allertarmi sul tema delle cancellate progettate da Mendini con le quali si voleva racchiudere ed ingabbiare la nostra amata Villa Comunale.

Anno 1999

Allora ero una giornalista nelle fila del quotidiano Roma ed iniziai, scrivendo per le pagine di cronaca e cultura, una lotta senza sosta, a più voci, di forte critica contro il progetto. Il tema, che condividevo, non era solo inerente una questione puramente estetica, ma soprattutto il fatto che la Villa, una volta chiusa dal perimetro della cancellata, non sarebbe stata protetta bensì, paradossalmente terra di nessuno! Tant’è vero che oggi, con le allerte meteo, l’Amministrazione cittadina risolve chiudendola: in mancanza di cancellate, invece, la stessa Amministrazione sarebbe stata obbligata a tenere gli alberi costantemente monitorati, curati ed in sicurezza per il passaggio delle persone.

La battaglia fu persa. La Villa recintata con anche l’aggiunta dei siluri di illuminazione e con gli orrendi volumi degli chalet.

Dopo circa un decennio da quella battaglia, mi sono ritrovata ancora a dover lottare, assieme a tante altre persone, per il decoro della Villa, trascurata da mancanza di cure adeguate, svolte con continuità, e la totale assenza dei controlli per cui, per un ampio periodo, il giardino storico è stato anche luogo di prostituzione minorile ed accampamento di barboni.

Anno 2013

Nel 2013, infatti, tantissime persone scendono nuovamente in Villa per una Manifestazione di protesta, nata in maniera spontanea sui social. Io sono tra loro e con tanti amici. Il Comune invia in rappresentanza il vice sindaco Sodano che, aspramente contestato (vedi me in foto), prende pubblicamente l’impegno di cambiare il passo della cura e del controllo del giardino. Ma niente. Il progressivo inesorabile degrado prosegue fino al 2021, raggiungendo l’apice con i 130 alberi segati, tra i quali una Palma del Cile, censita nel Registro degli Alberi Monumentali d’Italia.

Anno 2016

Nel frattempo, tenuto conto del contesto di degrado del verde urbano, riunisco un gruppo di persone sensibili e Mecenati e fondo  l’Associazione Premio GreenCare (aprile 2016) con l’obiettivo di provare a riportare, al centro delle agende dell’Amministrazione comunale ed all’attenzione della Cittadinanza, il tema del decoro di parchi e giardini, soprattutto storici, che senza cura sono condannati a morte. Greencare inizia, oltre una serie di attività sul tema del verde a tutto tondo, a concentrarsi in difesa della Villa Comunale visto come Museo vegetale da tutelare:

  • mail e pec: ai Ministri dei Beni Culturali e dell’Ambiente, ai Carabinieri Forestali ed all’Assessorato all’Ambiente della Regione Campania (alcuni funzionari con me in foto);
  • i sopralluoghi con gli esperti (nella foto con noi c’è l’agronomo Fabrizio Cembalo Sambiase) ma anche con Alessandra Vinciguerra e Riccardo Motti;
  • pec e sopralluoghi con il Servizio Giardini del Comune di Napoli e i 3 Assessori che si sono avvicendati;
  • le segnalazioni ed i sopralluoghi con i funzionari della Soprintendenza di Palazzo Reale;
  • le campagne di sensibilizzazione sulla stampa;
  • la giornata di pulizia con 260 volontari nel 2018 con la VTA al platano monumentale attaccato da un fungo, assieme ai volontari di Sii Turista della tua città, WAU Napoli, I Pollici Verdi di Scampia;
  • l’appello al Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte che invia in risposta ed in soccorso della Villa una squadra di 10 manutentori del reale giardino borbonico (Euphorbia);
  • il flashmob che ha visto i nostri volontari listare a lutto i busti degli Uomini illustri della Villa Comunale, la cui memoria è incorniciata dal degrado del verde;
  • il libro illustrato per le Scuole Primarie statali dell’Area Metropolitana di Napoli, dedicato alla Villa Comunale – La Villa Comunale di Napoli salvata dai bambini – e distribuito gratuitamente in 4mila copie agli studenti attraverso un call pubblica. Libro arricchito da schede di approfondimento sul patrimonio botanico del giardino;
  • le Passeggiate nel verde in Villa Comunale, guidate dalla storica dell’arte Antonella Pisano, gratuite per i partecipanti;
  • la campagna di sensibilizzazione “Alla ricerca del verde perduto – I giardini custodi di bellezza da rigenerare – Le fontane della Villa Comunale“;
  • gli Zampognari in Villa Comunale, donati dal GreenCare, per le festività natalizie del 2020.

Un lavoro ampio, diversificato, serio, a tutto tondo. Lungo, estenuante, sfibrante.

Anno 2021 

Un percorso di attività a tutela del bene culturale Villa Comunale che produce oggi il Piano triennale di cura del verde storico della Villa Comunale, in risposta ad una richiesta di collaborazione dell’Ente di piazza Municipio in palese difficoltà.

20 tavole di dettaglio che mettono in luce i grandi fabbisogni di questo verde storico sul quale bisogna agire in fretta, e con la migliore delle cure, per non mettere la parola fine alla Villa Comunale di Napoli.