Tante sono le storie sulla Villa Comunale di Napoli che potremmo narrarvi da quando l’abbiamo “adottata” tra i nostri primissimi impegni per restituirle il ruolo che merita come giardino storico.

Questa che vi raccontiamo oggi è una bella storia in cui la Natura sta facendo la sua lotta per la sopravvivenza.

Sul lato interno del Tempietto di Virgilio, elegante architettura neoclassica dell’architetto napoletano Stefano Gasse (1778 – 1840), vi è uno scontro tra vegetali che va avanti da anni.

Nel 2017 l’entusiasmante libro di Tiziano Fratus dedicato a “I giganti silenziosi – Gli alberi monumento delle città italiane” (Bompiani), a pagina 253 troviamo la segnalazione:

“è cresciuta una spettacolare buganvillea color ciclamino, in piena fioritura. Uno spettacolo, nel contrasto cromatico col bianco luminoso dell’architettura…”. Vi alleghiamo la foto dal libro.

La buganvillea dal libro di Tiziano Fratus
Durante uno dei recenti sopralluoghi con i funzionari del Servizio Foreste della Regione Campania, del Servizio Giardini del Comune di Napoli e del Gruppo Carabinieri Forestali di Napoli (12 febbraio 2020) abbiamo voluto mostrare questo gioiello botanico cui faceva riferimento lo scrittore Fratus. Ma non lo abbiamo trovato.

Al suo posto vi è cresciuta una tecumaria capensis che ha completamente ricoperto la povera buganvillea e nel mezzo è spuntato il principio di un caparbio eucalipto.

Una confusione botanica ed una lotta tra vegetali molto interessante. Vi alleghiamo alcune immagini.

Abbiamo interessato la dottoressa Teresa Bastia del Servizio Giardini del Comune di Napoli che darà disposizione per fare ordine.

Noi consigliamo la necessaria eliminazione dell’eucalipto e la rimozione della tecumaria capensis, magari portandola in un altro giardino dove occorre una parete schermante con del verde.

Vorremmo vedere di nuovo fiorire in piena forma la originaria buganvillea.

Anche se la dottoressa Bastia ci ha spiegato che neppure la buganvillea dovrebbe essere in quella posizione… ma, a nostro avviso, nella trascuratezza generale, oramai è diventata “storica”.