La ripresa con il coronavirus metterà a dura prova ristoranti, bar e stabilimenti balneari. Alle pareti temporanee di plex o vetro, che con le temperature che ci attendono potrebbero diventare roventi, effetto sauna, noi di Premio GreenCare consigliamo vivamente l’introduzione di pareti green.

Un distanziamento naturale, ecosostenibile e ad alta riciclabilità perché, finita l’emergenza, si potranno conservare come arredo dell’esercizio commerciale oppure trasferire in luogo pubblico con un dono alla collettività ed essere messe a dimora laddove il Comune di Napoli ne segnalerà il fabbisogno.

Una grande opportunità per rendere le città ancora più verdi.  

Pensate a via Partenope (Chiaia, Napoli): come potrebbe cambiare in meraviglioso la sua immagine al di la di cemento ed ombrelloni.

A lanciare l’idea-progetto è l’azienda Giorgio Tesi Group di Pistoia in Toscana. 

Bambù, vite, cipresso, lauro, pitosforo, oleandro, cespugli di more ma anche gelsomino, passiflora e bouganville, sono tra le tantissime specie di piante selezionate. Il progetto dei distanziatori verdi è stato lanciato a livello europeo, nei 60 paesi in cui Giorgio Tesi Group esporta le piante coltivate nei vivai pistoiesi. E gli ordinativi sono numerosissimi.

Dal verde temporaneo dettato dalla contingenza al verde stabile che investe nel futuro.

Pareti verdi per le distanze di sicurezza