Mario Calabresi in questi giorni non ci fa mancare la lucidità del suo pensiero, volto ad una speciale attenzione ai temi ambientali (seguitelo su Facebook con le Altre/Storie).

Un uomo, un giornalista, uno scrittore, che ha saputo volgere al bene alcuni momenti di “crisi”, senza mai perdere l’amore per la vita.

Ha scelto di raccontare storie individuali, le storie di quelle persone che ce l’hanno fatta, nonostante tutto. A volte nonostante l’impossibile. Come è capitato proprio a lui, con un padre ucciso dalle Brigate Rosse, quando aveva 2 anni. La sua famiglia che non ha consegnato la propria vita alla disperazione. Una lezione potente che ci viene in sollievo in questi giorni in cui ci affacciamo sgomenti sull’orlo di una prova difficile. Una lezione dal valore universale.

In una recente intervista, rilasciata a Domani, Podcast di Carlo Annese, ha dato una testimonianza sull’importanza delle aree verdi e più in generale del valore dell’ambiente, temi cari a noi di Premio GreenCare:

“In questo momento (aprile 2020) stiamo anche vivendo una bellissima primavera ed allora pensavo: beati quelli che hanno uno spazio, un giardino, e possono stare lì a goderselo. Poi però ho pensato che non mi basterebbe perché la differenza la fa la socialità. Quello che mi manca è un giardino dove posso vedere le altre persone… Questa è la mancanza più grossa per me”.

Poi ha parlato di ambiente, senza banalizzazioni, portando il tema del disboscamento: “la violenza dell’uomo di entrare in tutti gli habitat e di non lasciarne più di intoccati… Stiamo capendo che ha fatto sì che quelle specie animali che stavano distanti da noi, oggi non hanno più il loro habitat perché li abbiamo distrutti. E quindi entrano in contatto con noi. Che siano i pipistrelli, che siano le scimmie, i serpenti, i pangolini… noi andiamo dentro quegli habitat e mettiamo a rischio la nostra esistenza. Distruggendo l’ambiente, distruggiamo anche la nostra possibilità di vivere“.

Un invito ad essere in sintonia con la Natura con un atteggiamento più tutelante e meno predatorio.

Il conduttore del podcast chiude l’intervento ricordando la poesia – Fiorirà – che Calabresi cita nel suo recente libro “La mattina dopo”. E’ scritta da Tonino Milite, la persona che gli ha fatto da padre.

Una poesia green che ci ricorda di rispettare la Natura con i suoi tempi, ed esalta la pazienza dell’albero che attende per un anno intero ciò che la primavera gli farà, facendolo fiorire nuovamente.

La  pazienza dell’albero che deve accompagnare il nostro percorso per ri-nascere.

Ancora e ancora fiorirà l’albero

questo soltanto voglio sapere

difronte al finale sommesso splendore 

di tutte queste foglie cadenti.