Prosegue la rubrica Di Verde in Verde: Camminare in giardino con empatia, curiosità e lentezza a cura di Addolorata Ines Peduto, Presidente GreenCare Caserta. 

Questa volta il focus è sulla Peonia.

Dalla Cina in Europa arriva nella seconda metà del XVIII secolo la Mu dan o Peonia suffruticosa

La prima volta che ho visto una peonia è stato parecchi anni fa nel Museo Duca di Martina, sede di una delle maggiori collezioni italiane di arti decorative, situato nel Parco storico della Villa Floridiana di Napoli. Al piano seminterrato del Museo è presente la sezione di oggetti d’arte orientale che espone porcellane cinesi di epoca Ming (1368-1644), Qing(1644-1911) e giapponesi Kakiemon ed Imari. Durante una visita vidi un gruppo di bellissimi fiori dipinti con smalti policromi su un vaso di porcellana, la cui didascalia indicava la dinastia Qing. A quel tempo non conoscevo le peonie e quei fiori dipinti che non mi sembravano camelie, rose o crisantemi, con le foglie dal lungo picciolo divise in due o tre lobi, mi incuriosirono a tal punto che incominciai a indagare … e a conoscere le peonie.

Scoprii che la peonia arbustiva per il suo fascino era il fiore simbolo della Cina e che prima del suo arrivo in Europa, intorno alla seconda metà del XVIII secolo, la sua bellezza era conosciuta in Occidente solo grazie alle porcellane e alle sete cinesi che la raffiguravano.

Qualche anno fa un caro amico mi ha regalato una peonia suffruticosa e da allora aspetto ogni anno impaziente di vederla fiorire. Quello che mi affascina della sua fioritura sono i fiori stradoppi di un rosa tenue così eleganti e così belli da sembrare di seta.

La peonia suffruticosa o arbustiva, in cinese Mu dan, è originaria di un’areale che va dal sud est della Siberia alla Cina settentrionale e orientale e comprende circa duecento varietà le cui foglie sono decidue. Esiste anche una varietà arbustiva selvatica che cresce nei boschi con un fiore semplice di colore bianco o rosa. La mia peonia vive da quattro anni in un bel vaso di terracotta (50 cm di diametro) ed è posizionata in un luogo del terrazzo dove il sole abbonda da mezzogiorno fino al tramonto.

Dopo la fioritura per tutto il periodo estivo autunnale conserva le foglie di un bel verde chiaro brillante che presentano due o tre incisioni che formano dei lobi o segmenti fogliari dalla forma lanceolata o ellittica uniti tra di loro alla base. Il frutto è composto da cinque follicoli allungati e pelosi di colore bruno giallastro. Il suo fusto è un fusto sotteraneo chiamato rizoma che ogni anno emette radici e fusti avventizi ovvero abbozzi di rami e radici che si sviluppano su parti adulte già esistenti in modo non proprio ordinato. I nuovi getti legnificano dando vita ad un arbusto che in piena terra può raggiungere in condizioni ottimali i due metri di altezza e tre di diametro. Io non la poto mai ed elimino solo i rametti secchi.

Resiste alle giornate fredde dell’inverno e non ha avuto conseguenze sulla sua crescita la nevicata di due anni fa.

Questo per dirvi che è una specie rustica e può essere coltivata all’aperto tranquillamente. Il genere Paeonia comprende sia specie erbacee perenni con radici ingrossate lateralmente per la presenza di tuberi contenenti sostanze utili alla pianta che specie legnose e arbustive a foglie caduche come la suffruticosa. Le peonie erbacee sono annuali perenni, il cui stelo, lungo da 90 a 100 cm, in primavera si arricchisce di foglie frastagliate molto simili a quelle descritte per la p. arbustiva. La fioritura in entrambe le specie ha i colori del rosso, rosa e bianco. In Italia sono presenti peonie erbacee selvatiche Paeonia officinalis sulle catene montuose dell’Italia centro settentrionale, nei pascoli e nei boschi radi sub alpini fino a 1800 metri. Come molte specie selvatiche o spontanee della flora italiana sono purtroppo a rischio di estinzione e pertanto protette. Questo genere deve il suo nome al filosofo greco Teofrasto di Ereso che scrisse opere di botanica e dedicò queste piante all’egiziano Peone che nella mitologia greca era il medico degli dei dell’Olimpo. Egli curò Marte, ferito da Diomede, durante l’assedio di Troia e fu mutato in fiore. La peonia a lui dedicata era impiegata fin dall’antichità come antispasmodico. Infatti, sono molte le peonie che da duemila anni vengono coltivate per scopi medicinali in Cina e chiamate Feng dan. Chi vuole conoscere il mondo delle peonie deve assolutamente recarsi al Centro Botanico Moutan di  Vitorchiano nel Viterbese dove dimorano in totale 250.000 varietà e cultivar pregiate di peonie. Il Centro Botanico Moutan che accoglie migliaia di visitatori ogni anno è nel circuito di Grandi Giardini Italiani.

Potete scrivere alla redazione di Sabato Non Solo Sport (vincenzo.dinuzzo@libero.it) per ricevere utili consigli su come coltivare le vostre piante. Cercherò di rispondere a tutte le vostre email.

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