Ben arrivati nell’atrio Capasso, questo chiostro risale alla seconda metà del Quattrocento.
Appena costruito era usato dai novizi, ovvero dai monaci giovani che desideravano entrare a far parte dell’ordine benedettino.
Poi è stato dedicato a Bartolomeo Capasso, un importante studioso che ha lavorato per proteggere e organizzare i documenti storici di Napoli.
È suo il busto di marmo che vediamo al centro dell’atrio?
Si, è proprio lui.
Sapete qual è la cosa più spettacolare che potete vedere all’interno di questo chiostro? Sicuramente i 4 grandi alberi chiamati Ficus elastica.
Sono alberi di origine tropicale con delle radici aeree che partono dai rami più alti fino ad arrivare al terreno.
Queste radici aiutano le piante a essere più stabili.
Il giardino, così racchiuso tra mura e grazie alla presenza del prato e delle foglie, crea una temperatura davvero fresca nelle calde giornate estive.
Sotto gli alberi, tra le radici degli alberi c’è un’erba davvero speciale perché per crescere ha bisogno di pochissima acqua.
I giardinieri napoletani la chiamano ‘erbetta borbonica’ perché veniva tanto usata nei giardini reali.
Atrio CapassoRedazione2025-06-08T15:26:44+02:00