Uccello di dimensioni grandi, con un’apertura alare di 120 -140 cm., che un tempo viveva essenzialmente sulle coste marine e che con il passare degli anni, grazie alla sua notevole capacità di adattamento, ha cominciato a frequentare i centri abitati. Dapprima quelli costieri e poi, risalendo i fiumi, anche quelli più interni. Lo si riconosce, oltre che per le dimensioni (è il più grande tra i gabbiani che d’inverno frequentano le nostre città), per il colore grigio del piumaggio sul dorso e chiaro nelle parti inferiori, e il colore giallo del becco e delle zampe. Il becco, in particolare, presenta una piccola macchia rossa sulla punta. È il punto sul quale i pulcini premono sul becco per indurre i genitori ad alimentarli. Depongono le uova sulle rocce o sui tetti e i cornicioni degli edifici (che ai loro occhi sembrano comunque rocce) e i pulcini quando nascono hanno un colore brunastro che si mimetizza con il colore delle rocce e dei muri. Assumono il piumaggio grigio e bianco dell’adulto dopo 4 anni. Il primo anno sono di colore marrone, poi con il passare degli anni cominciano a mettere piume grigie sulle ali e sul dorso, fino ad assumere al quarto anno il piumaggio definitivo dell’adulto.
(Gli uccelli che potete osservare all’Archivio di Stato, di Maurizio Fraissinet – Presidente dell’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale – ASOIM. Disegni uccelli in lavorazione da Caterina Coppola.)