Non si può visitare Milano senza recarsi in un’oasi di pace ricca di biodiversità: l’Orto Botanico di Brera dell’Università degli Studi di Milano. Istituito nel 1774 con finalità didattico-scientifiche per gli studenti di medicina e farmacia da Maria Teresa d’Austria, è un incantevole giardino storico, adiacente alla facciata sud del Palazzo di Brera. Fin dal secolo XIV era un luogo di meditazione e di coltivazione per i Padri Umiliati e dal XVI secolo per i Gesuiti. Nel 2001 ha riaperto al pubblico dopo il restauro che ha riportato in luce il disegno originale, caratterizzato da due vasche ellittiche, dall’arboreto e da aiuole. L’Orto ospita specie medicinali, piante alimentari, tessili, tintorie e da carta.
Vegetano piante mediterranee e di ambiente arido e umido. Le piante sono raccolte in base alla famiglia e all’ordine di appartenenza, privilegiando le famiglie più ricche di specie della nostra flora come Asteraceae, Apiaceae, Lamiaceae e altre. Troviamo anche piante autoctone lombarde, quali il garofano dei Certosini, la felce regale e l’unica pianta endemica del centro storico di Milano: lo sparviere milanese (Hieracium australe).
Due bellissimi Ginkgo biloba monumentali sono il simbolo dell’Orto Botanico.
Ad accogliere i visitatori al punto informativo Isabelle Bovier (nella foto), alla quale ho donato due pubblicazioni edite da Premio GreenCare: “La camelia nei giardini storici della Campania” e “Alla scoperta della vita nei giardini della Campania”.
Molto interessante è ArteOrto, un percorso artistico e botanico che si snoda tra la Pinacoteca e l’Orto Botanico voluto da Aboca, leader nell’innovazione terapeutica a base di complessi molecolari naturali. Un percorso utile per riscoprire l’intimo legame tra uomo e natura.
Addolorata Ines Peduto, Presidente GreenCare Caserta
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