Di Verde in Verde, rubrica in uscita su Sabato Non Solo Sport, distribuito a Caserta gratuitamente con Il Mattino.

Ne è autrice la presidente del GreenCare Caserta Addolorata Ines Peduto.

Le antiche serre del Giardino Inglese della Reggia di Caserta sono uno scrigno di biodiversità e tra le antiche collezioni in vaso ci sono quelle appartenenti alla famiglia delle Amaryllidaceae come la Clivia miniata. E’ interessante scoprire come questa pianta sudafricana dalla provincia dell’Eastern Cape (Capo di Buona Speranza) sia arrivata e fiorita in Europa nella prima metà del 1800. In un primo momento era stato inviato in Inghilterra un campione essiccato di questa amaryllidacea che era stato scambiato per un Agapanthus. I Royal Botanic Gardens di Kew, a sud-ovest di Londra, oggi noti come Kew Gardens (I Giardini Botanici Reali di Kew), volevano un esemplare vivente di quella pianta per meglio studiarne le caratteristiche ed inviarono in Sudafrica James Bowie, un giardiniere raccoglitore di piante e semi. Bowie raccolse un esemplare dai fiori penduli di colore arancio, che in seguito sarà chiamato Clivia nobilis. Questa Amaryllidacea fu descritta per la prima volta nel 1828 da un botanico dei Kew Gardens, John Lindley, e la chiamò Clivia nobilis  in onore  di Lady Charlotte Florentia Clive, terza moglie del duca di Northumberland. Lady Clive coltivava nelle sue serre moltissime piante esotiche inviatele da Bowie e tra queste coltivò anche questa pianta sudafricana che fiorì per la prima volta proprio nella sua residenza. Nel 1864 un botanico tedesco Regel descrisse un’altra specie del genere Clivia, la Clivia miniata, di cui sono presenti più esemplari nelle antiche serre del Giardino Inglese. La Clivia miniata, come si può vedere nella foto, presenta i fiori ad imbuto o tubolari, di colore arancio, aperti verso l’alto e non penduli come quelli della Clivia nobilis. Questa specie fu chiamata miniata dal latino minium, in italiano minio o cinabro, per il color rosso carminio del fiore. Le clivie possiedono radici rizomatose e le foglie, di un verde brillante, sono persistenti ed arcuate, lunghe fino ad un metro. Le foglie formano un corposo ciuffo intorno alle abbondanti fioriture sorrette da un lungo stelo. Nel luogo di origine  le farfalle sono deputate alla impollinazione. I frutti sono carnosi, rossastri a maturazione, e permangono sulla pianta fino alla successiva fioritura. Nel 1994 venne fondata l’associazione Clivia Society che raccoglie gli appassionati di questo genere di Amaryllidaceae che presenta ben sei specie: C. Nobilis (1827), C. gardeneii(1856), C. Miniata (1864), C. Caulescens (1943), C. Mirabilis (2002), C. Robusta (2004).

Per ulteriori informazioni e curiosità www.cliviasociety.org  E’interessante notare come le ultime specie di clivia siano state classificate e descritte nel XXI secolo. C’è tutto un mondo da scoprire e da conoscere in un giardino storico.