La Domenica delle Palme è per i Cristiani celebrata con l’ulivo benedetto.

La scelta non è casuale: l’olivo è una varietà che si è sviluppata grazie alla capacità dell’uomo di coltivarlo, perché l’ulivo non è selvatico ma è il frutto della civiltà.

La civiltà della pazienza del coltivare.

L’ulivo, endogeno nell’Asia Minore, si presentava sotto forma di vere e proprie foreste nella penisola del Sinai, in Siria, in Palestina ed in Turchia.

Nel libro della Genesi ne sentiamo parlare per la prima volta: Noè, dopo il diluvio, fece uscire dall’Arca una colomba e questa ritornò con un “ramoscello fresco d’olivo” nel becco. Un segnale per la ripresa della vita ed una rassicurante testimonianza della rinnovata alleanza tra l’uomo e Dio.

Da quel momento l’olio d’oliva divenne unguento santo e tutti i riti più importanti della cristianità vengono segnati dall’unzione: dal battesimo all’estrema unzione, ma lo ricevono anche dal Vescovo i futuri Sacerdoti, ed il Vescovo stesso è consacrato con una unzione. Ebrei, Cristiani e poi anche l’Islam venerano l’olivo: l’albero benedetto, l’albero cosmico per eccellenza, l’albero che concede anche la luce perché l’olio che se ne estrae tiene accese lampade e fiaccole.

L’Italia esprime circa 700 varietà d’olivo e tantissimi esemplari sono nell’Elenco degli Alberi Monumentali d’Italia, i nostri patriarchi verdi, protetti da una speciale tutela legislativa.

Anche in Campania abbiamo tanti olivi monumentali: Ruviano (Caserta, località San Benedetto), Calvi Risorta (Località Petrulo), Cicciano, Massa Lubrense (Marciano e Puolo, Villa Angelina), Sorrento (Riviera Massa), Agropoli, Capaccio – Paestum, Pontecagnano Faiano, San Mauro Cilento (2 in Località Lavaturo ed 1 in Località Monaco).

Un patrimonio straordinario di colture e culture, tradizioni religiose e laiche, di opportunità lavorative e di bellezza paesaggistica.

Con l’auspicio di una rinnovata alleanza tra l’uomo e la natura, vi auguriamo una serena Domenica delle Palme con un disegno originale di Caterina Coppola, studentessa undicenne di Acerra.

La nostra colomba porta nel becco la foglia simbolo dell’Associazione Premio GreenCare.  

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