Lo strumento dell’adozione di verde pubblico, per coinvolgere i cittadini a contribuire al decoro ed alla bellezza delle aree comuni della città di Napoli, mostra diversi limiti:

  • il limite dell’assenza di controllo sulla qualità della manutenzione del verde;
  • la libera interpretazione del testo del Regolamento (rapporto metri quadrati adottati e dimensione del pannello pubblicitario);
  • la scadente collaborazione degli Enti preposti ai servizi di base, come l’erogazione dell’acqua, lo spazzamento, lo svuotamento dei cestini.

Ad esempio, ma è solo un esempio lampante, e facilmente verificabile in una passeggiata, la Prima Municipalità lascia adottare vasi in cui la pubblicità supera di troppo le dimensioni stesse del vaso ed i due euro dell’ederina investita (vedi via Chiaia dove il rapporto è 1 commerciante/1 vaso/1 insegna). E ciò accade anche quando il numero di cartelli pubblicitari, ripetuti più volte, supera il valore dell’adozione, come accade nella prestigiosa piazza dei Martiri, dove per una quarantina di piantine stagionali di ciclamino, un solo adottante ha messo 6/8 pannelli pubblicitari.

Tante sono, inoltre, le aree verdi date in adozione ma abbandonate, nelle quali comunque sussistono cartelli pubblicitari che, in alcuni casi, sono stati rimossi per nostro intervento, come a piazza San Pasquale oppure in piazza Vittoria.

Inoltre, laddove il cittadino virtuoso investe davvero sul territorio per un autentico senso di cura ed amore per la città, vengono meno quei servizi di base necessari a manutenere l’area verde.

E’ questo il caso di Largo Pignatelli, adottato da Apple Store, che dalla fine di novembre 2020 è senza acqua per un semplice guasto alla chiave dell’acqua. Più volte segnalato anche da noi di Premio GreenCare a Comune e Municipalità. L’ultima segnalazione in data 16 dicembre 2020.

Guasto, ancora non riparato, che ha visto solo la settimana scorsa – gennaio 2021 – la gioia di un sopralluogo dell’ABC che, però, non ha ancora provveduto alla riparazione.

Una mancanza di acqua che costringerà l’adottante, con la bella stagione, ad un aggravio di lavoro per l’uso di una autobotte.

Questo modo di procedere è tutto sbagliato e per diversi motivi:

  • si alimenta l’idea che i beni comuni green siano luoghi di poco valore: luoghi da sfruttare più che esperienze di cittadinanza attiva, generosa e virtuosa che investe sulla bellezza della città;
  • si determina una concorrenza sleale nei confronti di aziende che, invece, pagano profumatamente la visibilità delle insegne pubblicitarie regolari;
  • si demotiva il cittadino virtuoso che non trova nelle Istituzioni quella cura minima della relazione che si dovrebbe tradurre in un pronto intervento sulla segnalazione.

Nello stesso quartiere di Chiaia, la virtuosa Ferrarelle Spa, nostro Socio sostenitore, che ha adottato tutto il verde di piazza Ammendola (Liceo Umberto) e di Largo Vasto a Chiaia – da apprezzare anche per la discrezione delle tabelle pubblicitarie – sconta la mancanza di controllo del territorio, con un gruppo di persone in difficoltà che sporcano continuamente il verde con i rifiuti dei loro bivacchi.

E la magnifica bellezza del verde di Largo Pignatelli potrebbe essere compromessa perché la chiave dell’acqua è guasta da almeno un mese.

E’ la più grande adozione di verde pubblico in città, in termini di metri quadrati, e della quale è protagonista Apple Store, l’azienda, compulsata nel settembre 2019 dall’Associazione Premio GreenCare, ha agito innanzitutto per risollevare dalla secchezza un verde meraviglioso che, consegnato dalla Metropolitana di Napoli Spa (giugno 2019) alle “cure” di Comune e Prima Municipalità, si era lasciato seccare, in una manciata di mesi, per la mancanza della riparazione della chiave dell’acqua, la cui responsabilità rimbalzava di ufficio in ufficio.

Oggi queste aiuole, costantemente curate per scelta generosa di Apple Store, se da un lato sono il simbolo di come dovrebbe essere attuato, in ogni contesto, lo strumento dell’adozione del verde urbano, dall’altro rappresentano il limite di una Amministrazione pubblica lenta ad intervenire sui guasti che le competono.

Confidiamo in un cambio di passo, ma soprattutto nella riparazione di una semplicissima chiave dell’acqua.