Rubrica Di Verde in Verde: Camminare in giardino con empatia, curiosità e lentezza.

di Addolorata Ines Peduto, presidente GreenCare Caserta

In questi giorni di zona rossa approfitto per visitare i luoghi che circondano il mio condominio nell’area ex Saint-Gobain.

I prati attirano la mia curiosità per le numerose piante spontanee, in particolare  erbacee, che crescono indisturbate. Fra queste una che mi ha sempre colpito per le sue infiorescenze bianche, a grappolo o racemo, e per il colore grigio-verde delle foglie, è la Reseda bianca o Erba ruchetta, nome scientifico Reseda alba.

Le infiorescenze erette, portate da uno stelo scanalato che può raggiungere gli 80 cm, inondano i prati non rasati da marzo a settembre. Le foglie sono pennatosette, ovvero sono costituite da foglioline incise e dal margine ondulato, disposte a destra ed a sinistra della nervatura centrale, ognuna con il proprio picciolo, con una configurazione simile alle barbe di una piuma. I semi sono piccoli, ruvidi e racchiusi in una capsula ovale e leggermente allungata. Il nome reseda deriva dal latino resedo con il significato di calmare, guarire, che le fu dato anticamente per indicare le proprietà medicinali della pianta.

Il suo habitat naturale sono gli incolti, i luoghi sabbiosi e cresce spontanea lungo le coste del Mediterraneo.

Per esperienza personale dico a coloro che percorrono i sentieri dei Monti Lattari, della Penisola Sorrentina e dell’isola di Capri che possono facilmente incontrarla.

Le aree a prato, numerose in questa zona urbana, sono importantissime perché non sono una semplice distesa d’erba verde ma rappresentano una complessa comunità vivente spesso compromessa dalle attività umane. Infatti in un prato si stabiliscono importanti reti di relazioni fra i componenti vegetali e animali mentre le fioriture favoriscono gli insetti impollinatori e di conseguenza la biodiversità. L’ecosistema presente sui suoli erbosi è importante per la presenza di piccoli invertebrati che fungono da impollinatori e che si muovono fra le numerose fioriture, gli steli d’erba, gli arbusti e gli alberi vicini. Stuoli di insetti vengono catturati dagli uccelli per diventare cibo per i loro piccoli.

Tra gli insetti i più vistosi nella forma adulta sono le farfalle che regalano allo sguardo attimi di spensieratezza. Inoltre i prati filtrano gli agenti inquinanti e proteggono il suolo dall’erosione. Notevole importanza rivestono  questi prati dell’area ex Saint-Gobain anche per la contiguità ecologica con le aree naturali dei vicini monti Tifatini e per il conseguente ricambio ecosistemico che ne consegue. I prati non sono solo importanti per la conservazione della biodiversità ma contribuiscono al benessere psicofisico delle comunità urbane sempre più desiderose di un contatto con la natura e meno con il cemento.