Questa mattina, dopo innumerevoli segnalazioni da parte di nostri Associati e cittadini, ho svolto un nuovo sopralluogo sulla collina di Posillipo.

Una devastazione senza fine che sta dando luogo a piccoli accumuli di spazzatura per la creazione di future discariche. Infatti, il degrado genera abbandono, e l’abbandono genera nuovo degrado.

Non riesco a comprendere come mai il Sindaco di Napoli e diversi Assessori competenti – verde, qualità della vita, decoro urbano, viabilità, sicurezza, politiche giovanili, sport, politiche sociali – non siano tutti i giorni qui per rendersi conto di persona su come procede il lavoro di taglio degli alberi ammalorati e di cosa resta per terra, e di come il luogo sia cambiato, consegnato a questo progressivo degrado. Che aumenta di giorno in giorno, in maniera sconfortante. Come sia diventato tutto così inospitale per la vita dei cittadini.

Come mai nessuno tra loro – Sindaco di Napoli ed Assessori – non abbia sentito il dovere di abbracciarsi questo luogo, questi Cittadini, per un lutto che viene rinnovato ogni giorno con il taglio di un altro albero ancora. E chissà quando finirà tutto questo rumore assordante di motoseghe. Alzo il finestrino dell’automobile. Mi viene da piangere.

Da un luogo che da qui sembra remoto – Palazzo San Giacomo – fanno sapere che ci sono tra i 2 ed i 5 milioni di euro di fondi da destinarsi al verde pubblico. Chiacchiere di fine legislatura perché di bandi e gare non vi è traccia sul sito del Comune di Napoli. Solo richieste per i Cittadini ad impegnarsi di più, nonostante paghino le tasse più alte del Paese per non avere nulla in cambio. Neppure il minimo sindacale di un giardino in buon ordine.

Fondi che saranno comunque insufficienti visto il degrado complessivo cui si è giunti dopo otto anni di mancanza assoluta di cura del verde pubblico.

Parole espresse “con le migliori intenzioni” ma non con la coscienza a posto. Napoli, infatti, non ha un solo giardino o parco pubblico che può dirsi in perfette condizioni tale da svolgere a pieno la sua funzione. E questo è ancora più grave se pensiamo che questa Amministrazione aveva ed ha fatto della cura dei  “beni comuni” la sua bandiera. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E non vogliamo infierire.

Come cittadina mi sento offesa per questa trascuratezza.

Come presidente di una associazione di volontariato sento mortificata la generosità mia e degli altri associati impegnati nell’interesse generale a collaborare. Ma con chi? Siamo soli.