L’Associazione Premio GreenCare è stata invitata a partecipare al Tavolo Verde nell’ambito degli Stati Generali dell’Ambiente e della Transizione Ecologica, organizzati dal Partito Democratico di Napoli.

Coordinati dall’agronomo Fabrizio Cembalo Sambiase, sono stati invitati a portare una testimonianza quadri ed attivisti di partito, rappresentanti di Associazioni del terzo settore, apolitiche ed apartitiche, direttori di parchi, cittadini, consiglieri di Municipalità, architetti ed agronomi.

Cembalo ha aperto il dibattito ribadendo la necessità di partire da un Assessorato che tenga assieme il Verde e l’Agricoltura per connettere tra loro temi sensibili quali la sostenibilità, il benessere dei cittadini, la bonifica ed il risparmio di suolo, e per andare nella stessa direzione delle più recenti disposizioni dell’Unione Europea che destina importanti risorse, cui attingere per far fronte alla penuria di fondi delle casse comunali e regionali.

L’ex magistrato Aldo De Chiara pone la questione del contrasto all’abusivismo edilizio quale pietra angolare di qualsiasi ragionamento e ricorda che, in virtù della Legge 120/2020, i Prefetti possono esercitare un più energico controllo del territorio, in sostituzione ed in caso di inadempienze dei Comuni.

Emma Buondonno, assessore all’Urbanistica del Comune di Avellino, ribadisce la necessità di rifondare il Servizio Giardini del Comune di Napoli e formare squadre di funzionari e tecnici per avere competenze in tema di manutenzione, anche del verde storico. Sottolinea l’importanza di fare distinzioni tra verde tout court e verde storico, in questo caso si dovrà parlare di restauro, ed attribuire funzioni e fruizioni che tengano conto di queste diversità. Inoltre, invita a lavorare sul riequilibrio della città che, partendo dal consumo di suolo zero, allevi la densità urbanistica con rigenerazioni e corridoi ecologici, per fare respirare la città.

Susy Romano, parla della tutela della biodiversità in città e ricorda l’importanza di coinvolgere tutte le competenze nell’Assessorato al Verde ed all’Agricoltura, compreso gli ornitologi, perché bisogna tener conto della presenza degli animali in città e per scongiurare, ad esempio, una nuova stagione di capitozzature selvagge, compiute perfino nel periodo della nidificazione degli uccelli. Ricorda che Napoli ha un’area cani ogni 79mila abitanti e che si dovrà trovare una soluzione anche a questo tema.

Maurizio Conte, consigliere del Parco Nazionale del Vesuvio, invita ad un recupero di suolo attraverso le bonifiche delle aree degradate e cita per tutti i Regi Lagni. Mentre Nicola Lavorgna si inserisce in questo ragionamento di recupero del suolo, proponendo di eliminare fatiscenze cementizie, senza alcuna destinazione d’uso ed in degrado progressivo, per recuperare aree da restituire al verde ed ai cittadini.

Ornella Capezzuto, presidente del WWF Napoli, ribadisce l’importanza del Regolamento del verde per evitare anche fenomeni di capitozzature selvagge, la necessità della Consulta per il verde e forme di coinvolgimento dei cittadini per informarli.

Giulio Monda, direttore del Parco Campi Flegrei, si appella all’importanza di una pianificazione strategica del territorio che faccia perno su una governance chiara e strumenti armonizzati tra loro per agire in difesa dei beni green ed a protezione degli habitat di alcune specie animali.

Alcuni consiglieri di Municipalità ed attivisti si trovano concordi che il verde è una risorsa che merita un Assessorato con servizi efficienti, risorse economiche ed anche in rinforzo risorse private, attinte con regole chiare. Invocano l’apertura di parchi chiusi da anni e chiedono attenzione per il Cimitero degli Inglesi che ha un giardino da restituire alla fruizione della città.

Giuseppe Bruno auspica che siano prese a modello, per la gestione del verde urbano, le città di Bologna, Torino e Milano dove esistono: piano e regolamento del verde, consulta del verde, e tanti altri strumenti normativi, utili anche a coinvolgere cittadini/privati ed il terzo settore.

Benedetta de Falco, fondatore di Premio GreenCare, si unisce alla preoccupazione della Buondonno in tema di verde storico (restauro) e funzioni ed alla Capezzuto per la necessità di un Regolamento del Verde urbano. Chiede: un direttore e/o capo giardiniere per ogni parco pubblico; una sentinella civica per ogni quartiere con funzione di controllo delle adozioni, identificazione di eventuali spazi da proporre a verde, ecc.; la creazione di aree cani in ognuno dei 30 quartieri; la realizzazione di aree gioco ed aree sport in ognuno dei 30 quartieri. Osserva che la città ha già corridoi verdi, oggi chiusi, riferendosi al verde dei chiostri. Premio Greencare ne ha mappati 50, solo nel centro storico della città. Saranno oggetto di una prossima iniziativa imminente. Aprirli alla città costituirebbe non solo un corridoio ecologico ma anche un corridoio culturale formidabile. Infatti, i chiostri afferiscono ad Archivi storici, Università, Ospedali, Musei, Accademie, luoghi di musica, di spiritualità e di carità. Riconnetterli alla città, rigenerando il rapporto con i cittadini, equivale ad introdurre energia culturale pulita in città. Ricorda di aver donato, tre anni fa, all’assessore all’Istruzione il progetto “La Scuola adotta un giardino” che è stato tenuto nel cassetto ma che lo riproporrà alla prossima amministrazione. Sottolinea la falsa dicotomia “aperto-chiuso” a proposito dei parchi, ritenendo che un parco è aperto solo quando è perfettamente manutenuto ed idoneo a svolgere le sue funzioni. Quindi esprime un senso di amarezza per il degrado complessivo del verde in città.

Arnaldo Maurino di Rosso Ambientalista, pone con apprensione il problema delle risorse. Sostiene che ci sarà bisogno di un piano straordinario per Napoli per poter costruire e sostenere una programmazione ordinaria e straordinaria con risorse umane, competenze, mezzi e strumenti. Apprezza l’idea di GreenCare di legare il verde alle scuole.

Antonio Di Gennaro, agronomo territorialista, invita ad osservare Posillipo come cartina di tornasole dell’assoluta incapacità di governare il territorio. Ribadisce che non è mai stato così forte lo scarto tra disponibilità sulla carta di aree verdi e possibilità di usufruirne. Sottolinea che recenti sondaggi rivelano che con la pandemia la richiesta di verde è duplicata e triplicata perché le aree verdi sono spazi di salute per rigenerarsi in sicurezza all’aria aperta. Ricorda che il momento è drammatico in tema di risorse economiche ed umane da destinare alla manutenzione del verde pubblico ed invita a ripensare il decentramento delle competenze non tanto nelle 10 Municipalità ma più capillarmente nei 30 quartieri di Napoli. Riflette che se già ci fosse un cambio di passo per il Parco dei Camaldoli -100 ettari d castagneto in città – ci sarebbe una speranza. E ricorda che non c’è peggior povero di chi non può godere del proprio patrimonio, sottolineando che l’intervento dei privati sarà sempre più una necessità ed andrà inserito nell’ambito di regole.

Le conclusioni toccano a Cembalo che ringrazia i partecipanti per il confronto dai contenuti elevati e per la congruità degli interventi aderenti al tema di discussione. Sottolinea che le aree verdi sono le nuove agorà, punti di socializzazione e di democrazia. Condivide l’armonizzazione delle norme ed assicura ai partecipanti che farà sintesi di tutte le proposte e le riflessioni per presentarle all’Assemblea plenaria del Pd del giorno seguente.