Rubrica Di Verde in Verde: Camminare in giardino con empatia, curiosità e lentezza.

di Addolorata Ines Peduto, Presidente GreenCare Caserta

Dall’antico Oriente le Rose mutabilis dai petali raffinati come ali di farfalla

Nel Parco della Reggia di Caserta fioriscono rose che sembrano spiccare il volo come farfalle, le Rose mutabilis. Siamo alla fontana Margherita, la prima fontana che si incontra percorrendo il viale centrale del parco dopo aver attraversato il parterre con i boschetti retrostanti. Dieci sculture, mezzibusti di marmo bianco chiamati “termini”, sono addossati alla pareti vegetali che circondano la radura a prato con la fontana Margherita al centro. I “termini” raffigurano le nove muse e il dio Apollo. La fontana Margherita o Fontana del Canestro è una semplice vasca circolare in pietra con uno zampillo centrale. Probabilmente nel periodo che va dal 1826 al 1891 subì alcune trasformazioni per riqualificare l’area del parterre. Le muse ed Apollo, con la corona di alloro e la lira, guardano compiaciuti le molteplici fioriture che abbelliscono la fontana e preannunciano la spettacolare “Via d’Acqua” che incontreremo percorrendo le rampe semiellittiche realizzate per superare il dislivello tra il piano del giardino ed il ponte di Ercole.

Nelle aiuole che delimitano la fontana numerosi sono i cespugli di antiche varietà di rose e tra queste dimora la specie Rosa mutabilis. I fiori appena sbocciati sono color del miele o arancio diventando poi rosa e rosa carminio. Queste tre tonalità sono presenti contemporaneamente sulla stessa pianta ed i petali assumono una colorazione più scura man mano che i fiori invecchiano. Alcuni studiosi fanno derivare questa rosa dalla Rosa chinensis.

Le siepi di R. mutabilis sono splendide a vedersi con le corolle a cinque petali che sembrano ali di farfalle quando sono mosse dal vento. Questa rosa arrivò in Europa nel XVIII secolo ed a metà ottocento in Italia per essere coltivata presso i giardini del principe Vitaliano IX Borromeo sull’Isola Bella del Lago Maggiore. Il figlio del principe inviò alcuni esemplari di questa rosa ad una esposizione tenutasi a Ginevra nel 1894 dove fu notata dallo svizzero Henri Correvon botanico e floricoltore. Questi la classificò come nuova specie e la chiamò mutabilis per la sua peculiarità di mutare il colore dei petali. Essa fu sempre più apprezzata per il suo vigore, rifiorenza e bellezza diffondendosi in tutta Europa. Arrivata anche negli Stati Uniti fu il botanico e tassonomo americano Alfred Rehder di origini tedesche a chiamare questa rosa Rosa chinensis mutabilis intuendo una discendenza cinese. È di facile coltivazione e sopporta bene il nostro clima estivo.

La fioritura leggermente profumata inizia in primavera e finisce in inverno inoltrato e questa continua rifiorenza attira le farfalle ed in particolare le api.

La Giornata Mondiale delle Api (20 maggio) ci ricorda che le api stanno diventando una delle specie a rischio d’estinzione a causa dell’inquinamento e dell’utilizzo dei pesticidi in agricoltura.

Le api riescono ad impollinare circa l’80 per cento delle piante a fiore sia coltivate che spontanee. Solo in Europa sono circa quattromila le diverse specie vegetali che continuano ad esistere grazie al lavoro costante di impollinazione delle api. Pensate che un’ape si posa in media al giorno su circa tremila fiori. La continua ricerca di nettare fa si che il polline venga trasportato da un fiore all’altro rimescolando i geni delle piante che diventano più forti e resistenti alle malattie.

Inoltre, sono le api sono da celebrare anche nella Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio). Infatti, sono considerate  come le “sentinelle della biodiversità” in quanto contribuiscono a conservarla. Anche un parco storico può contribuire alla conservazione della biodiversità grazie alle numerose specie vegetali e animali che vivono al suo interno e che costituiscono un vero e proprio ecosistema. Pertanto la sua cura, tutela e conservazione è preziosa. Oggi siamo sempre più consapevoli della necessità di riconciliarci con la natura e gli spazi verdi in città possono aiutarci a farlo.