Il nostro stile di vita dovrà necessariamente cambiare. Lo dicono tutti gli scienziati a commento della pandemia causata dal virus cinese. Chi era in condizioni di salute generali ottimali sta avendo maggiori chance per sopravvivere all’attacco del virus.

L’occasione è utile per fare una riflessione sullo stato di salute della popolazione campana.

La Campania registra la presenza di settecentomila obesi. E più in generale quasi 3 milioni sono i cittadini con un peso eccessivo, dei quali il 44% sono bambini (la media nazionale è del 33 per cento).

I dati forniti dall’Ordine dei Medici di Napoli sono dello scorso febbraio 2020. Un trend che è in crescita e fuori controllo. Nel 2019, infatti, i bambini campani in sovrappeso erano il 36 per cento. Un bambino su tre è nella fascia tra i 6 ed i 9 anni. 

Inoltre, per quel che riguarda lo sport: il 23% dei bambini campani risulta essere inattivo, mentre la media nazionale è ben al di sotto con il 17%. E la situazione non migliora se dai bambini si passa agli adulti (fascia tra i 18 ed i 65 anni), dei quali più della metà presenta un eccesso di peso ed una elevata sedentarietà (50%).

E se superiamo i 64 anni, le cose ovviamente non migliorano: in questa fascia di età ad essere sovrappeso è il 66% delle persone ed il 55% sono i sedentari.

L’obesità produce, con l’avanzare dell’età, altre patologie, quali l’ipertensione arteriosa, il diabete, malattie cardiovascolari, osteoartropatie, pneumopatie, che condizionano in senso negativo la qualità e la durata della vita. Come purtroppo le conseguenze del virus cinese ci stanno confermando.

L’inattività rappresenta il quarto più importante fattore di rischio per mortalità globale.

In questo scenario è chiaro che la pratica sportiva diviene uno degli elementi strategici per un radicale cambiamento degli stili di vita e finanche per una sostenibilità del sistema sanitario della Campania.

Pratica sportiva che deve essere il più possibile ad accesso gratuito e democratico e garantita da parchi e giardini pubblici nella piena disponibilità dei cittadini, magari anche con aree attrezzate per lo sport.

Inoltre, bisognerà che le nostre Amministrazioni locali si attivino affinché le Scuole di ogni ordine e grado possano usufruire di una palestra ma soprattutto di un parco/giardino in cui praticare sport.

In quest’ottica le Scuole potranno anche essere gemellate con alcuni giardini di quartiere e gli alunni attivarsi in piccole pratiche di manutenzione del verde, svolte in collaborazione con le Amministrazioni e Municipalità, come proponemmo nell’ottobre del 2018 al Sindaco di Napoli ed all’Assessore all’Istruzione del Comune di Napoli. L’entusiasmo non fu seguito dall’attuazione del progetto per mancanza di giardini pubblici in buono stato di salute e tali da essere gemellati senza rischi per gli alunni.

Auspichiamo un cambio di passo per la gestione del verde a Napoli.

Il futuro di Napoli sarà nel verde o non sarà.