Rubrica Di Verde in Verde: Camminare in giardino con empatia, curiosità e lentezza.

di Addolorata Ines Peduto, Presidente GreenCare Caserta

 

Stamattina non visiteremo un giardino storico ma cammineremo nell’area ex Saint-Gobain dove abito, condivisa dai comuni di San Nicola la Strada e di Caserta, per parlare di una specie botanica che già dal mese di febbraio ci regala, in questo spazio verde urbano, una fioritura dal colore del sole: la mimosa.

La pianta che noi chiamiamo Mimosa appartiene al genere Acacia ed il suo nome scientifico è Acacia dealbata e viene spesso confusa con il genere Mimosa.

E’ una pianta legnosa che si mostra con un portamento arboreo. Le sue foglie, composte e sempreverdi, sono costituite da 30 o 40 foglioline dall’aspetto piumoso, ed i suoi fiori dal delicato profumo sono riuniti in capolini gialli. Le foglioline sono di colore verde grigiastro o verde pallido. I frutti sono dei legumi, diritti o leggermente ricurvi, lunghi dai 5 agli 8 cm, di colore verde azzurro o bruno rossiccio che racchiudono i semi marroni e di forma ovale. Originaria dell’Australia (Nuovo Galles del Sud, Tasmania e Victoria) è arrivata in Italia nel 1800 e si è ambientata perfettamente dove il clima mite, il mare o i laghi favorivano il suo sviluppo.

La Mimosa, pianta simbolo dell’8 marzo, Giornata internazionale dei Diritti delle Donne, fu scelta da Teresa Mattei, partigiana durante la seconda guerra mondiale. La Mattei finita la guerra fu la più giovane eletta dell’Assemblea Costituente ed entrò nel Parlamento come segretaria d’aula. Quando si trattò di scegliere un fiore per la giornata dell’8 marzo, fu lei a proporre la Mimosa perchè era un fiore di facile reperibilità per i tempi difficili del dopoguerra e la campagna romana ne era splendidamente invasa. La sua proposta fu subito accettata.

Invece al genere Mimosa appartiene la Mimosa sensitiva, di cui vi parlerò in un altro articolo, le cui foglioline se vengono toccate, si ripiegano e si chiudono. Mimosa deriva dal latino mimus, mimo, e questo nome dato al genere descrive bene la sensibilità delle foglie di questa specie cespugliosa originaria del Brasile studiata dai fisiologi vegetali.